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"Poi, come se sentisse la necessità di soddisfare un bisogno impellente, cominciò a scrivere. Scrisse una storia, un racconto particolare, un racconto irreale. Le vicende di quattro personaggi che si intrecciavano in una vita non vissuta, dove il confine fra realtà e fantasia era troppo labile per aspirare al verosimile. Aveva scelto come sfondo un luogo di rappresentazione e collegamento, un luogo avvolto nella nebbia. Quando suo padre lo lesse ne rimase disgustato"."Sono passati vent'anni ormai. Vent'anni di carriera, vent'anni di pazienti, vent'anni di ricordi sparsi nella nebbia e nel vento. Oggi, come ogni anno, sono tornato qui. Nulla ha avuto il coraggio di cambiare. Il lago che sembra quasi un mare mi guarda mellifluo nelle sue onde, il salice mi canta la stessa canzone a vento stonato. Io sono sempre, maledettamente, lo stesso. Gli anni non cambiano la sostanza di un uomo, negli anni un uomo non riesce a capire di che sostanza sia fatto".